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Blog di Tempesta

Racconti e opinioni scritti un po' con i piedi per terra e un po' con la testa fra le nuvole.


Gli animali sanno amare? Storia di Kamuniak: la leonessa che "amava" le antilopi (parte III)

Pubblicato da Tempesta su 24 Dicembre 2008, 04:54am

Tags: #ANIMALI

E' una storia incantevole....commovente....strana....singolare...
....no...singolare, no....

2003

Kamuniak "rapisce" un cucciolo di impala sotto gli occhi della madre naturale, che terrorizzata fugge via. Invece di divorarlo, Kamuniak, vedendo la madre fuggire e considerandolo ormai suo, comincia a leccare il piccolo come se fosse suo figlio. Il piccolo impala viene trovato morto il giorno dopo a causa dello stress e della fame, in quanto la collaborazione gazzella-leonessa questa volta non si innesca e il cucciolo non viene più allattato.

Il piccolo impala è il settimo cucciolo di antilope "rapito" da Kamuniak dalla fine del 2001.

Dov'è la logica e il sentimento di cui parlavo?
Leggendo quest'ultima notizia verrebbe da pensare che il forte desiderio di maternità di Kamuniak, non sia un gesto d'amore, ma un istinto che non trova soddisfazione.


Ma io non la penso così (sono giorni questi, in cui si beve molto...) .

Il mondo animale è stracolmo di adozioni improbabili e un cucciolo, dicono gli esperti, ha delle caratteristiche comuni a tutte le specie che lo fanno apparire indifeso agli occhi degli adulti.

Bisogna considerare però ciò che regala la maternità: uno scambio perfetto di amore dato e ricevuto. Qualcosa che scalda il cuore.
E' il piacere che ci induce a riprovare le stesse esperienze. Un fattore chimico valido sia negli animali che negli uomini. Non scenderò in discorsi pesanti sulla serotonina e sulla dopamina, da cui il nostro umore dipende. Mi limiterò a fare una piccola osservazione che va da sè...
L'istinto materno induce la leonessa a rapire il primo cucciolo. Il tempo passato col piccolo orice diventa, per Kamuniak una sorta di droga. E' felice con lui. E' appagata e non può rinunciare a lui. E' dall'orice che dipende il suo stato di grazia. L'orice viene ucciso. O, meglio, lei viene privata dalla sua droga facendola piombare nella disperazione più totale. Sà per logica (o per istinto) che la felicità è quella dimensione che ha vissuto col cucciolo e, instancabile, tenta di ricrearla.
Proprio come facciamo noi esseri umani quando...amiamo.
E noi uomini, esattamente come gli animali, siamo incapaci di razionalizzare un sentimento.

Conclusione: gli animali sono capaci di amare.


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